In questo punto della Tresa, dal Medioevo al 1951, sorgeva la “Peschiera di Sotto”. Quella “di Sopra” si trovava invece verso Ponte Tresa, all’altezza dell’attuale impianto di depurazione.
Le peschiere erano particolari costruzioni studiate per catturare le anguille, pesce un tempo abbondante e ricercato. Su uno scivolo posto in controtendenza rispetto alla corrente del fiume si aprivano dei pozzetti che ospitavano delle nasse, dove le anguille restavano intrappolate.
Il piccolo edificio era invece il “casotto dei pescatori”, dove si custodivano le attrezzature necessarie all’esercizio della pesca e alla manutenzione dalla peschiera. Inoltre, visto che la pesca si esercitava esclusivamente di notte, i pescatori vi si riposavano e rifocillavano, uscendo frequentemente a controllare le reti.
Questo luogo è gestito dal Museo della Pesca di Caslano, presso il quale si può trovare una sala d’esposizione con materiali, documenti e informazioni che testimoniano l’attività delle peschiere della Tresa. Allo stesso Museo ci si deve rivolgere per visitare l’interno del “Casotto”.
Informazioni sul progetto
La sistemazione del “casotto dei pescatori” è la prima realizzazione che il Museo della Pesca ha portato a termine nell’ambito della salvaguardia della memoria di un’attività assai particolare.
La ricostruzione pura e semplice dell’impianto della peschiera non è mai entrata in considerazione, sia per evidenti problemi finanziari sia perché non avrebbe avuto senso ricostruire un impianto non più utilizzabile (in quanto in contrasto con le vigenti norme sulla pesca), la cui manutenzione risulterebbe assai onerosa e che riproporrebbe uno di quegli intralci al corso della Tresa che per secoli sono stati fonte di danni e liti.
Per queste ragioni il lavoro di recupero si è concentrato sulla creazione di una struttura che, integrando le parti ancora presenti e visibili, suggerisca le dimensioni originali della peschiera e permetta di capire qual era il suo funzionamento. Per far ciò si prevede di:
- completare le palificazioni (integrando quelle ancora visibili, che resteranno sul posto) delle due dighe che portavano l’acqua verso il vallo, senza aggiungere, se non per un brevissimo tratto, gli elementi orizzontali formati da rami e fascine, che permettevano di innalzare il livello dell’acqua;
- completare le palificazioni del vallo vero e proprio, in modo che se ne possano facilmente percepire le forme e le dimensioni originali. Anche in questo caso non si intende porre degli ostacoli alla corsa dell’acqua, per cui gli elementi orizzontali verranno sistemati a una sufficiente altezza. Le griglie mobili non copriranno l’intero vallo, ma solo una parte, come in uno “spaccato”;
- ricostruire la passerella d’accesso;
- moderare la velocità del braccio di fiume nel punto dove verrà ricollocata la peschiera;
- inserire la struttura nel sentiero che passa lungo la riva del fiume e che si dovrà completare e segnalare.